È una tecnica tipicamente sfruttata dagli altleti per migliorare le proprie performance, ma oggi proposto anche nel fitness e dai professionisti del settore come arma per stimolare incisivamente il metabolismo e il consumo calorico dei propri clienti/allievi. Più comunemente chiamato “debito di ossigeno”, l’EPOC (Excess Post Exercise Oxygen Consuption) indica il quantitativo supplementare di ossigeno richiesto dal corpo per recuperare dopo l’esercizio fisico. In sostanza si tratta di un allenamento ad alto impatto, che ricerca il susseguirsi di picchi massimali cardiaci (di resistenza o di forza-resistente) e recuperi attivi completi, volti a riportare il battito ai minimi, per poi ripartire verso la “volata”. Tutto questo porta il corpo ad andare in “debito”, e a chiedere un prestito di ossigeno che gradualmente verrà risanato nella fase post WORK OUT.
Tale meccanismo si potrà raggiungere attraverso degli sprint aerobici, come una camminata veloce in salita, uno scatto massimale, in corsa o in bici , esercizi muscolari/metabolici dove richiedono un impegno di lunghe catene cinematiche (come uno swing con kettlebell), ma anche con un lavoro di forza, rispettando alcuni parametri specifici. L’EPOC si può misurare attraverso due fattori determinanti: il tempo e/o la frequenza cardiaca.
COME AGISCE?
Attraverso due sostanziali componenti: una rapida ed una prolungata.
1) La componente rapida è frutto della prima fase del recupero (dura circa 1 ora, e oltre a contemplare altri processi biochimici di ripristino, permette di eliminare completamente l’acido lattico prodotto).
2) La componente prolungata dura alcune ore (5-6), e in essa è coinvolto il METABOLISMO DEI GRASSI. (inoltre il metabolismo basale rimane più alto per almeno 16-24 ore).
In conclusione, se un allenamento di circa 50′-60′ in zona “brucia grassi” otterà una discreto consumo calorico (Aumento del M.B. 5%), un allenamento sull’EPOC di circa 30′-40′ otterà una forte attivazione metabolica (Aumento del M.B. 20-25%) e un consumo calorico decisamente più alto (circa il doppio); la cosa sorprendente è che la sua vera funzione non si ottiene dall’allenamento stesso, ma dalla fase di recupero; segue un miglioramento aerobico/cardiovascolare, di resistenza o di forza-resistente.
È importante sottolineare che non è un attività per tutti; lo consigliamo in primis dopo una fase aerobica e muscolare di condizionamento (per un sedentario, dopo un paio di mesi) e come integrazione ad un lavoro specifico, a supporto del dimagrimento o dell’obbiettivo prefissato.
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