È il metabolismo che deve rincorrere noi o noi dobbiamo rincorrere il metabolismo?
Una domanda apparentemente superflua ed ironica, ma che gioca un ruolo fondamentale nella composizione dei pasti principali, e rappresenta il metro di misura tra il sovrappeso e la forma fisica.
Premesso che il contenuto di questo articolo non è finalizzato a fornire dettagli e soluzioni nutrizionali (altrimenti sveleremmo “la ricetta” iNutritionPlan™ che tanto custodiamo per i nostri allievi), oggi desideriamo trasferirti tutte quelle informazioni, accortezze ed applicazioni utili per comporre al meglio i tuoi pasti, nello specifico pranzo e cena. Dunque, solo tecnicismi che identificano il metodo iNP™ e tanto spazio alla tua libera interpretazione.
Iniziamo sostenendo che la quotidianità deve rispettare tutta una serie di fattori cronologici che determinano il rapporto tra gli orari, la scelta dei macronutrienti e la loro quantità.
Il primo dato interessante riguarda alcune fasce orarie favorevoli, corrispondenti ai ritmi circadiani e caratterizzate da picchi di ascesa di alcuni importanti ormoni, come il cortisolo e il GH.
Questo, dovrà determinare necessariamente l’utilizzo strategico di alcuni cibi in relazione ai pasti, per evitare l’innalzamento di glicemia ed insulina, due fattori, imprescindibili l’uno dall’altro, responsabili dell’aumento del grasso nel corpo.
Ad esempio, tutti gli alimenti ad elevato contenuto di carboidrati andrebbero assunti (in maggiori quantità) in una “range” temporale mattutino ben preciso, poiché in questa fase della giornata l’azione liposintetica e anabolica dell’insulina è contrastata dagli ormoni corticosteroidei (cortisolo). Tutto ciò per sottolineare che non è solo importante chiedersi come e quanto mangiare, ma anche quando mangiare.
Il metabolismo è il riflesso delle nostre azioni, dunque se introduco, lui ha “legna” da bruciare, ma se non lo faccio con le giuste dosi e costantemente il fuoco si spegne. Se mi muovo lui consuma, e tutto questo lo mantiene ulteriormente attivo, se passo dal letto alla macchina, dalla sedia dell’ufficio al divano, tutto questo non farà altro che rallentarlo. Tutto scontato, ovviamente, ma questi esempi possono facilitare a comprendere che una pizza o uno spaghetto alla carbonara a cena non verrano mai consumati a scopo energetico; molto più probabile se questi piatti così carichi vengono collocati nel pranzo, meglio ancora se in corrispondenza dell’allenamento (calcolare che un carboidrato complesso, prima che diventi combustibile energetico pronto all’utilizzo, passano circa 3 ore dalla sua assunzione).
Tanti altri fattori risiedono in iNutritionPlan™, dall’abbinare intelligentemente, valutandone le risposte biochimiche, al calibrare il giusto equilibrio tra cibi acidi e cibi potenzialmente alcalini, migliorando così il metabolismo digestivo e prevenendo l’insorgere di malattie.
Ultimo aspetto interessante riguarda le quantità. Nulla di preoccupante se di mezzo c’è la qualità, prediligendo verdura e cibi ad alto contenuto proteico. Qualità e quantità vanno a braccetto, la caloria non conta; la caloria è una misura sconsiderata e priva di fondamenta, un concetto astratto che non ha grande valenza sia sul cibo quanto sull’allenamento, perché 700/800 kcal di un menù del Mc Donald’s non possono essere le medesime calorie introdotte da un pasto sano e genuino, così come le calorie consumate nella corsetta della domenica mattina non possono essere di certo quelle introdotte dalla pizza del sabato sera. Pertanto, se le calorie introdotte sono tante, ma quelle giuste, quelle sane, quelle utili al nostro organismo, ai nostri muscoli e tessuti, nessun problema, preoccupiamoci piuttosto che tale apporto sia sufficiente per la nostra quotidianità, rapportandole alle varie esigenze e al proprio stile di vita.
In sintesi, dovendo correre dietro al nostro metabolismo, è importante privilegiare un pranzo più abbondante ed una cena più scarsa. Nel pranzo ricercare la completezza, avvalendosi anche di un carboidrato complesso (possibilmente a basso indice glicemico), meglio ancora se in corrispondenza del giorno in cui facciamo del sano movimento in palestra o all’aperto. La verdure e le proteine dovranno essere le protagoniste di entrambe i pasti, tenendo conto della loro digeribilità, del loro apporto nutritivo e dei metodi di cottura. In sostanza, tutti i cibi che per la loro composizione risultano più “pesanti” dovrebbe esser destinati al pranzo, tutto ciò che rispecchia “leggerezza” dovrebbe dirigersi verso la cena.
Ora di input ne hai tanti, a te l’onore di comporre i tuoi pasti in modo sano ed efficiente.
CAMBIA. ADESSO PUOI.™
#iNutritionPlan™ | Un metodo brevettato da iPersonalTrainer™ e sviluppato in collaborazione con la Dott.sa Liliana Sanchez.
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